domenica 10 gennaio 2010

FALSE FLAG...quello che è bianco e nero e quello che è nero è bianco...

Il Manuale da Campo 30-31 dell’esercito degli Stati Uniti che fu redatto il 18 marzo 1970 dal generale William Westmoreland e sviluppa i concetti delle operazioni "false flag", così come le appendici FM 30-31 A e FM 30-31 B: "Possono esserci momenti in cui i governi ospiti mostrano passività o indecisione di fronte alla sovversione comunista e, secondo l’interpretazione dei servizi segreti americani, non reagiscono con sufficiente efficacia (…) I servizi segreti dell’esercito degli Stati Uniti devono avere i mezzi per lanciare operazioni speciali che convincano i governi ospiti e l’opinione pubblica della realtà del pericolo insurrezionale. Allo scopo di raggiungere questo obiettivo, i servizi americani devono cercare di infiltrare gli insorti per mezzo di agenti in missione speciale che devono formare gruppi d’azione speciale tra gli elementi più radicali (…) Nel caso in cui non sia possibile infiltrare con successo tali agenti al vertice dei ribelli, può essere utile strumentalizzare per i propri fini organizzazioni di estrema sinistra per raggiungere gli scopi descritti sopra. (…) Queste operazioni speciali devono rimanere rigorosamente segrete. Solamente le persone che agiscono contro l’insurrezione rivoluzionaria conosceranno il coinvolgimento dell’esercito americano negli affari interni di un paese alleato". La più importante di queste operazioni prende il nome di "Operazione CHAOS".Le operazioni False flag, o operazioni sotto falsa bandiera, sono operazioni segrete condotte da governi, grandi compagnie, e sono progettate per apparire come condotte da altri enti e organizzazioni. Il nome deriva da 'false' e 'flag', ossia bandiera falsa. L'idea è quella di 'firmare' una certa operazione per così dire "issando" la bandiera di un altro stato o la sigla di un'altra organizzazione. Un'operazione 'false flag' può vedersi come la versione in grande, strategico-politica, di un falso d'autore. Le operazioni false flag non si limitano alle operazioni belliche e di contro-insorgenza, e sono state utilizzate anche in tempi di pace, per esempio, nel periodo italiano della strategia della tensione.